SIMONE GIOVETTI, ci presenta una testimonianza e un reportage fotografico dalle Filippine. Come nel suo articolo sulla realtà dei rifugiati siriani è ancora la "non vita" delle popolazioni stradicate dalla guerra o dai cataclismi a porci delle domande e sopratutto a chiederci di non essere ignorata. Potete vedere il lavoro fotografico di Simone Giovetti cliccando qui.


"Le 8 novembre 2013, le typhon Haiyan a frappé les Philippines avec une force sans précédent (vents d’une vitesse soutenue de 310 km/h, avec certaines rafales allant jusqu’à 375 km/h). Le typhon a traversé l’archipel, balayant la plus grande partie des îles qui forment les Visayas (l’une des trois principales divisions géographiques des Philippines). 80 à 95% d’une dizaine d’agglomérations ont été détruites, certains villages côtiers ont disparu de la carte, la végétation littorale protectrice (les mangroves) a été détruite. Le choc a été brutal pour les populations. Selon les estimations du Bureau de la Coordination des Affaires Humanitaires des Nations Unies (OCHA), il y aurait plus de 6200 morts, environ 1800 personnes disparues et 4 millions de personnes déplacées environ, qui ont fuit les zones dévastées. Au total, plus de quatorze millions de personnes ont été touchées par les conséquences du Typhon, étant donné le vaste territoire touché, selon les Nations Unies. Les régions touchées font partie des plus pauvres du pays, ce qui aggrave encore les conséquences : les populations ont perdu tout moyen de subsistance, sont au chômage, se sentent abandonnées et se réfugient, pour certaines, dans les grandes villes, remplissant alors les bidonvilles urbains. Les photos ont été prises dans un camps de déplacés dans la ville de Tacloban, une de plus affectée par le tsunami provoqué par le passage du typhon. Dans cette ville plus de 150.000 ont perdus leurs abris."


"L'8 novembre 2013, il tifone Haiyan si è abbattuto sule Filippine con una forza senza precedenti (venti di una velocità media di 310 km/h, con alcune raffiche che arrivavano a 375 km/h). Il tifone ha attraversato l'arcipelago, spazzando la più gran parte delle isole che formano le Visayas (uno dei tre principali gruppi geografici delle FIlippine). tra l'80 e il 95% delle decine di insediamenti sono stati istrutti, certi villaggi costieri sono stati cancellati dalle carte, la vegetazione litorale protettrice (le mangrovie) è stata distrutta. Lo choc è stato brutale per la popolazione. Secondo le stime dell'Ufficio del Coordinamento degl Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), vi sarebbero stati più di 6200 morti, circa 1800 persone scomparse e 4 milioni di persone spostate altrove, fuggite dalle zone disastrate. In totale più di 14 milioni di persone sono state interessate dalle conseguenze del tifone, essendo tutto il vasto territorio stato toccato, secondo le Nazioni Unite. Le regioni interessate sono le più povere del paese, la qual cosa aggrava ancora le conseguenze: le persone hanno perduto tutti i mezzi di sussistenza, sono disoccupate, si sentono in abbandono e si rifugiano, in molti nelle grandi città, riempiendo le bidonville. Le foto sono state prese in un campo di sfollati nella città di Tacloban, una delle più colpite dallo tsunami provocato dal passaggio del tifone. In questa città in più di 150.000 hanno perso il loro rifugio."

SIMONE GIOVETTI

foto: © Simone Giovetti - www.simonegiovetti.com - su permesso dell'autore
traduzione di Stefano Zago